A cosa serve la pinza a pappagallo? Quando conviene usarla?
La pinza a pappagallo - nota anche con il suo nome tecnico di pinza giratubi - è un attrezzo molto versatile e praticamente indispensabile in una cassetta degli attrezzi. Soprattutto se tra le mansioni del proprietario ci sono anche i lavori di idraulica.
Questo utensile è fondamentale su raccordi e tubature dato che riesce a regolare l'apertura in modo da gestire diametri importanti. Essendo molto robusta, e caratterizzata da un sistema di leve vantaggiose può serrare anche tubi di metallo lisci.
Insieme alla classica chiave a rullino americana e la giratubi a ripresa automatica, la pinza a pappagallo è un must per chi lavora con gli impianti idraulici o deve semplicemente montare un lavandino o cambiare il rubinetto di casa. Vuoi scoprire di più?
Cos'è e a cosa serve la pinza a pappagallo
Quella che oggi chiamiamo comunemente pinza a pappagallo è un utensile regolabile indispensabile per stringere e ruotare in senso orario o antiorario (quindi avvitare e svitare) oggetti di varie dimensioni: tubi, dadi, bulloni, raccordi idraulici. Il nome “a pappagallo” viene dalla forma delle ganasce, che ricordano il becco dell’animale: allungate, curve e con i denti interni che fanno presa anche se l’oggetto è scivoloso o privo di struttura per utilizzare una normale chiave di manovra.
Come è fatto questo attrezzo da lavoro?
La pinza a pappagallo ideale è in acciaio temprato o cromato per affrontare torsioni, percussioni leggere e usura. Le ganasce devono rimanere affilate e solide per anni: sono curve e seghettate per aumentare l’attrito con gli elementi metallici da ruotare. Questi elementi sono la caratteristica chiave che permette alla pinza a pappagallo di stringere tubi e raccordi.

Grazie a questo meccanismo con snodo puoi allargare o restringere l’apertura delle ganasce per adattarle al tubo o al raccordo da ruotare. Un'ultima nota va all'impugnatura: più lunga di una pinza normale, serve a sfruttare una leva più vantaggiosa. Di solito, i manici sono sempre ricoperti da gomma per avere un'impugnatura ergonomica.
Quanti tipi di pinze a pappagallo troviamo?
Abbiamo detto che la pinza a pappagallo è uno degli attrezzi più usati da idraulici e manutentori perché garantisce una presa sicura anche su superfici scivolose o tonde. Ci sono delle soluzioni differenti? In realtà nei vari store online, come ad esempio Ineco, possiamo trovare tre tipologie differenti di utensili che variano per una caratteristica chiave.
Parliamo del meccanismo di apertura e blocco. In primo luogo abbiamo la classica pinza a pappagallo con snodo a cremagliera: ha una serie di tacche che si incastrano tra loro, permettendo di aprire le ganasce in più posizioni. Puoi scegliere anche la versione con manici isolati.

Così è facile portare a termine il lavoro. La pinza a pappagallo con pulsante, invece, è perfetta per chi lavora tante ore al giorno e ha bisogno di un utensile comodo, pratico. La regolazione è immediata grazie a un pulsante che sblocca lo snodo: premendo il pulsante puoi aprire le ganasce e regolare l'apertura, lasciando il bottone puoi bloccare la presa.
Con la pinza a pappagallo scorrevole, invece, lo snodo non ha tacche o pulsante: le ganasce scorrono liberamente lungo una guida. La regolazione avviene semplicemente spostando la ganascia fino alla misura giusta, quindi è un modello estremamente pratico ma ha bisogno di maggiori attenzioni dato che non ci sono fermi che regolano l'apertura.
Quando e come usarla al meglio
La pinza a pappagallo non è un utensile qualsiasi: molti sbagliano e rovinano il metallo del tubo o del raccordo. Devi far lavorare bene questo strumento e utilizzarlo solo quando serve, altrimenti ottieni dei risultati non adeguati.
Prima di tutto, imposta lo snodo in modo che le ganasce afferrino l’oggetto alla perfezione. Non devono essere troppo larghe altrimenti slitta, e chiaramente non possono essere strette fino al punto da non poter chiudere bene le ganasce.
Ganasce che hanno un punto di maggior forza: l'arco. Fa' in modo che l'elemento da girare sia inserito nella parte curvata in cui la presa è più decisa. Ora assicurati di lavorare in modo perpendicolare e stringi le leve con forza (senza esagerare): ruota in senso orario o antiorario per avvitare e svitare, se senti che slitta, fermati subito e regola di nuovo l’apertura.
Questo utensile dà il suo meglio dove serve forza ma non precisione. I denti delle ganasce mordono anche se il metallo è unto, bagnato o magari ossidato. Se devi lavorare su elementi estetici, tipo le cromature, meglio una chiave a rullino.
