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Come si usa e legge il calibro

24 Mar 2024

Tra i diversi strumenti di misura da avere in officina, il calibro è sicuramente uno dei più comuni ma devi conoscere le tecniche di lettura per ottenere i risultati sperati. Infatti, il calibro è un attrezzo di estrema precisione che ti consente di procedere basando le operazioni di foratura, rettifica, taglio e levigatura su dati concreti. Ma per raggiungere l'obiettivo devi conoscere le tecniche di lettura del calibro adatte allo scopo.

Ricordiamo a cosa serve il calibro?

Questo strumento è utilizzato in vari settori come la meccanica, l'edilizia, la carpenteria, la lavorazione dei metalli. Si usa per effettuare delle misurazioni di precisione interne, esterne ed anche di profondità

Può essere utile per scoprire distanze, diametri, spessori e aperture. Gli scopi dell'attrezzo dipendono dai tipi di calibro ma in questa sede scopriamo come si usa e legge questo utensile prezioso per effettuare lavori di precisione.

Le varie sezioni di un calibro standard 

Per capire come si legge un calibro corsaiolo, ovvero quello che conosciamo tutti, dobbiamo avere una prima definizione di come è composto e delle sue sezioni. Noto anche come calibro Vernier, dal nome del suo inventore Pierre Vernier, questo strumento per misurare serve a trovare distanze tra due punti piani o a individuare diametri e profondità.

calibro

Ciò avviene grazie a tre strumenti principali racchiusi nello stesso arnese: da un lato abbiamo due regoli con becchi per le misurazioni esterne, dall'altro quello per gli interni e sul manico, compreso nel nonio dove si trovano le indicazioni sulla misura, è incluso il profondimetro.

Ovvero un'asta che ti consente di scoprire la profondità di un foro già effettuato. Quindi, a cosa serve un calibro standard? Ad esempio a scoprire il diametro di un perno, la larghezza o la profondità di un foro, lo spessore di una staffa e l'ampiezza di una fessura. Appare logico, quindi, che è un attrezzo fondamentale.

Risoluzione del calibro: decimale o ventesimale

Per capire come si legge un calibro è fondamentale introdurre la risoluzione dell'attrezzo. Ovvero qual è la variazione che viene registrata nella sezione del nonio dove si trovano le tacche e i numeri che indicano centimetri e millimetri.

Quando si sceglie un calibro bisogna capire le limitazioni di registrazione, gli impedimenti per ottenere una misurazione più precisa possibile. Se acquisti un calibro di qualità, soprattutto se digitale, puoi contare su una riduzione massima delle interferenze strutturali ma ci sono dei limiti oggettivi che non possono essere eliminati: quelli della risoluzione.

Ovvero le variazioni di dimensione che non possono essere infinite.  Ma si può scegliere un calibro più o meno dettagliato. Qual è la lunghezza della gradazione che puoi ottenere nel momento in cui decidi di utilizzare un calibro?

Esistono diverse soluzioni, le più comuni sono i calibri decimali e ventesimali: i primi leggono fino ai decimi di millimetro mentre i secondi leggono frazioni di ventesimo di millimetro. Quindi, qual è il migliore? Se cerchi una precisione superiore conviene il calibro ventesimale anche se esistono strumenti di caratura ancora migliore come i cinquantesimali e centesimali. In ogni caso i calibri decimali possono arrivare a misurazioni di estrema cura, fino a 0.001mm

Come usare e leggere il calibro a corsaiolo 

La lettura del calibro avviene grazie al suo meccanismo in fase di registrazione delle misure esterne, interne o di profondità. Il funzionamento di questo strumento è abbastanza semplice. C'è un'asta a scorrimento tramite leva o rotella che permette di aprire o chiudere i becchi che servono, appunto, a misurare spessori, larghezze, diametri e distanze.

Per usare il calibro e ottenere questi parametri conviene iniziare da una misura più generosa (sia in caso di apertura che di chiusura in base alla situazione) e spingere verso il basso il nonio in modo da aprire o chiudere i becchi.

regolo

Stringili fino a quando non sono perfettamente aderenti alla superficie. Per la lettura, con i calibri digitali non ci sono tanti approfondimenti: tutto è definito da un numero che indica con precisione il parametro. Con quelli analogici invece?

La tacca sul regolo (elemento mobile) dello zero e quella che coincide tra regolo e nonio. La prima indica le unità in millimetri, la seconda le decine o altre porzioni minori. Esempio: definisco un bullone e la tacca sul regolo dello zero del nonio indica la misura di 4.

Quindi siamo a 40 mm. Poi, la prima tacca sul nonio che coincide con una quella sul regolo definisce la misura di 0,70 mm, quindi il bullone è di 40,7 mm. Chiaramente chi è del mestiere non ha problemi a lavorare con queste cifre ma oggi la diffusione dei calibri digitali è sempre maggiore proprio per comodità e precisione. In ogni caso sul nostro sito trovi tutti i calibri necessari.

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